Il ruolo dei testimonial nelle campagne pubblicitarie dei brand
I testimonial rivestono un ruolo chiave all’interno delle campagne pubblicitarie dei brand. Queste figure sono degli strumenti essenziali per attestare il valore dell’azienda e per attrarre una grande fetta di pubblico.
Sarà importante che il testimonial abbia caratteristiche che rispecchino la brand identity dell’azienda e il messaggio che il brand vuole trasmettere, altrimenti il pubblico percepirà come incompatibile la figura del testimonial con i valori dell’azienda.
Certe volte, però, ci siamo trovati di fronte a numerose terminologie che riconducono al ruolo del testimonial. Sarà necessario, quindi, fare un po’ di chiarezza.
Testimonial, brand ambassador ed endorser: qual è la differenza?
Sicuramente, almeno una volta nella vita, ti sarai trovato di fronte a queste tre terminologie e avrai percepito un po’ di confusione al riguardo.
Partiamo con ordine: il concetto di “testimonial” si riferisce al processo di associazione di una persona o un personaggio noto ad un prodotto o brand, al fine di aumentarne la relativa credibilità o anche la fiducia del relativo pubblico target nei confronti del brand stesso.
Mentre, invece, il “brand ambassador“, noto anche come “portavoce della marca”, è un professionista che ha il compito di promuovere il brand e invogliare i consumatori a scoprire e acquistare i suoi prodotti e/o servizi. Quindi, a differenza del testimonial, non è una semplice comparsa, ma ricopre un ruolo attivo nella veicolazione del messaggio aziendale e la sua figura si lega per lungo tempo all’azienda.
Infine, l’ “endorser” è una figura, che può essere sia un personaggio famoso ma anche un’organizzazione competente, o anche un consumatore abituale, che si impegna ad utilizzare nell’esercizio della propria attività professionale, i prodotti di una determinata impresa dietro compenso economico.
Le tre categorie di testimonial
Quando parliamo di testimonial, è opportuno far riferimento a tre categorie principali, con un fine ben preciso:
- Il VIP, un personaggio molto conosciuto legato ad un prodotto che rispecchi i suoi valori. Ad esempio, Johnny Depp è testimonial del profumo “Sauvage” di Dior, che rispecchia valori come avventura, rischio, seduzione e mistero. Tutti valori associabili al personaggio di Johnny Depp;
- L’esperto, è una figura utilizzata per valorizzare le qualità tecniche di un prodotto. Ad esempio, in una pubblicità di un dentifricio, si userà come testimonial un medico che avrà il compito di dare credibilità al prodotto;
- Il consumatore tipo, ovvero la tipologia di testimonial più efficace, che rispecchia le caratteristiche (fisiche e psicologiche) del target di punta del brand. Basti pensare alla famosissima famiglia ideale del Mulino Bianco.
L'evoluzione dei testimonial: l'influencer marketing
Visto che ormai i social media sono parte integrante della nostra vita quotidiana, è necessario introdurre una quarta categoria di testimonial, ovvero gli influencer. Le grandi aziende sono consapevoli dell’impatto che i social media hanno non solo su i giovani, ma anche su persone più adulte. Per questo motivo, sono sempre di più alla ricerca di figure con un grande seguito di pubblico al fine di promuovere i loro prodotti o servizi. Infatti, se i consumatori, individuano una persona di fiducia che promuova una determinata attività, si attiva un fattore di fiducia intrinseco su cui far leva al fine di aumentare il tasso di conversione.
In Italia la regina di questa pratica, chiamata influencer marketing, è senza ombra di dubbio Chiara Ferragni, testimonial di importanti case di moda, quali, ad esempio, Versace e Prada.
Adesso che siamo nel periodo natalizio, sempre più brand stanno lanciando le proprie campagne pubblicitarie, con protagonisti testimonial di riferimento e ben conosciuti al grande pubblico. Alcuni esempi possono essere quelli di Diletta Leotta, nei panni di una scienziata, nella campagna di Intimissimi Uomo; oppure Laetitia Casta, la supermodella francese, nella campagna di Calzedonia.
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