KPI: cosa sono e come definirli nel marketing
- Gianluca Gargiulo
- Comunicazione
- Gennaio 16, 2025
- 4 minuti
Ti è mai capitato di aprire Meta Business Suite, il centro inserzioni di Google Ads o magari un file Excel pieno zeppo di dati e risultati su campagne, obiettivi di business, conversioni e non capirci granché? Di fissare lo schermo chiedendoti “E ora cosa ci faccio con tutti questi numeri?”
Niente panico! La risposta, spesso, si trova in tre semplici lettere: KPI (Key Performance Indicators), ovvero Indicatori Chiave di Prestazione, fondamentali per l’analisi dei dati e il monitoraggio dei risultati.
In questa guida, ti sveleremo tutto quello che devi sapere sui KPI: cosa sono esattamente, perché sono così importanti e come si identificano.
Cosa sono i KPI?
I KPI sono come delle bussole che ti indicano la rotta giusta per raggiungere gli obiettivi di marketing (e di business). Forniscono dati concreti e misurabili sull’andamento delle tue attività, permettendoti di capire cosa sta funzionando e cosa invece necessita di un cambio di rotta.
In termini più precisi, i KPI sono metriche quantificabili che misurano l’efficacia con cui un’azienda sta raggiungendo i suoi obiettivi strategici. Non si tratta di semplici numeri, ma di indicatori specifici, rilevanti e allineati con gli obiettivi di business. Affinché ciò sia possibile ogni KPI deve essere SMART (esatto, come le TV), ossia:
- Specifico: definito in modo chiaro e preciso, senza ambiguità.
- Misurabile: espresso in termini quantitativi, per poter essere monitorato e confrontato nel tempo.
- Raggiungibile: che in inglese si traduce in Achievable. Un KPI raggiungibile è un indicatore realistico e ottenibile con le risorse a disposizione.
- Rilevante: significativo per il raggiungimento degli obiettivi.
- Temporizzato: definito entro un determinato periodo di tempo.

Quali categorie di KPI esistono?
Ora che abbiamo una chiara comprensione di cosa sono i KPI e del loro ruolo cruciale nel monitoraggio delle performance, possiamo approfondire le diverse categorie in cui questi si suddividono:
- KPI misurabili (o quantitativi): sono KPI che possono essere espressi con numeri e misurati oggettivamente. Forniscono dati concreti e facilmente confrontabili. Ne fanno parte, ad esempio, il fatturato o il tasso di conversione.
- KPI finanziari: Fanno parte dei misurabili o quantitativi ed indicano il guadagno o perdita in termini economici. Hai mai sentito parlare di ROI (Return on Investment) e ROA (Return on Assets)? Si! Sono proprio dei KPI finanziari.
- KPI di previsione (o predittivi): sono KPI che cercano di anticipare trend futuri o performance. Ma aspetta, non serve nessuna sfera magica. Questi KPI si basano infatti su dati storici, analisi statistiche e modelli predittivi.
- KPI qualitativi: misurano aspetti non numerici, come la soddisfazione del cliente, la qualità del prodotto o l’efficacia di una comunicazione. Ne fa parte, ad esempio, l’NPS.
- KPI di performance o risultato: misurano i risultati ottenuti in un determinato periodo di tempo, confrontandoli con gli obiettivi prefissati. Un esempio è l’aumento della quota di mercato.
Se aggiungiamo inoltre che diversi KPI possono riferirsi a diverse fasi del funnel (come? non sai cosa è? Allora puoi recuperarlo cliccando qui!) possiamo infine chiederci quali sono nello specifico i KPI che interessano l’attività di marketers e marketing data analyst.
I KPI di marketing
Arrivati a questo punto possiamo vedere insieme quali sono i KPI principali rincorsi mensilmente dalla maggior parte dei marketers. Nella lista troviamo:
- Traffico verso il sito web (a loro volta è possibile identificare altri indicatori chiave come la frequenza di rimbalzo oppure la durata media della sessione)
- Visualizzazioni e/o utenti che hanno visualizzato la pagina web
- CPL, ossia quanto costa l’acquisizione di un lead (un utente che lascia i propri dati)
- ROI, vale a dire il ritorno sull’investimento
- CAC, che non è nulla di volgare, ma solo il costo per acquisizione cliente
- Lead generati
- Tasso di conversione
- Tasso di engagment, che banalmente indica come gli utenti interagiscono (like, commenti, condivisioni) con un tuo contenuto
- Copertura e/o impression, KPI di brand awarness
- CTR, ossia la percentuale di persone che cliccano su un link
So cosa stai pensando: “Ma sono tantissimi, e ora come si procede?”. Nessun problema, ti suggeriamo gli step nel prossimo paragrafo.

Come identificare un corretto KPI (+ 1 esempio pratico)
Prima di tutto, devi avere ben chiaro qual è l’obiettivo principale. È generare lead? Aumentare la brand awareness? Far crescere le impression delle campagne pubblicitarie? Insomma, cosa vuoi ottenere davvero? Questo passaggio è cruciale. Senza un obiettivo, definire KPI è come tirare frecce al buio: si può anche colpire qualcosa per caso, ma non c’è alcuna strategia né possibilità di migliorare la precisione.
Se ad esempio l’obiettivo è la lead generation una metrica adeguata potrebbe essere il numero di lead qualificati e dunque un corretto KPI potrebbe essere il tasso di conversione da visitatore a lead qualificato. Facciamo un esempio pratico: se 100 persone visitano il tuo sito e 10 lasciano i loro dati, il tuo tasso di conversione è del 10%. Semplice, no?
L’esempio sopra proposto suggerisce inoltre un altro aspetto fondamentale. Un corretto KPI per essere tale deve essere tracciabile, misurabile e oggetto di confronto con dati precedenti. Di fatto un KPI efficace è quello che trova il giusto equilibrio tra gli indicatori che misurano le performance passate e quelli che forniscono indicazioni sui risultati futuri. Esatto, come nel meme di Thanos.

Per questo motivo è utile infine considerare il controllo dei KPI come un check-up periodico per la tua strategia. Che sia settimanale o mensile, questo monitoraggio è fondamentale per capire se le tue scelte stanno portando i risultati sperati. E poi, una buona documentazione ti aiuterà a tenere traccia dei progressi, a prendere decisioni ponderate per il futuro e a interpretare correttamente i risultati in virtù di quelli precedenti!
E tu eri a conoscenza di queste metriche?
Se si, come ti approcci alla definizione e al monitoraggio dei KPI davanti ai tuoi obiettivi di marketing?
Lascia qui sotto un tuo commento, siamo curiosi di leggerti!
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